illustrazione di Roberto Maremmani
7 incontri psicoeducativi col metodo Maudsley
Nel 2007 fu pubblicato in lingua inglese un libro, che rivoluzionò il modo di approcciarsi ai famigliari, soprattutto ai genitori, di ragazze o ragazzi ammalati di anoressia o bulimia. Fino ad allora, e purtroppo spesso ancora adesso, la società tende a dare la colpa ai genitori, soprattutto alle madri, se figli o figlie hanno qualcosa che non va. I genitori si sentono in colpa, hanno paura di sbagliare, vivono situazioni di forte stress emotivo e paura, che non di rado fanno ammalare anche loro.
I disturbi alimentari hanno la capacità di insinuarsi nella vita di una famiglia, alterando profondamente la qualità della vita di tuttʒ.
Il metodo ideato dall’equipe di Janet Treasure a Londra ha il merito di aver tolto dalle famiglie il focus di attenzione e colpevolizzazione. Parte dal presupposto che ogni genitore vuole il meglio per lə propriə figliə, che sono i genitori a vivere con lʒ propriʒ figliʒ la quotidianità e a conoscerlʒ meglio. Se supportati a migliorare la qualità della vita in casa, soprattutto la qualità della comunicazione, i famigliari possono essere un grande supporto alla terapia.
Questo corso di 7 incontri a scadenza settimanale mira ad allenare alcune competenze, che possono servire a raggiungere gli obiettivi citati e spesso ad abbreviare i lunghi percorsi di cura di un disturbo alimentare.